La vita di una donna, anche quando diventa mamma, è dura. Ci sono giorni in cui sei mamma ma di te, donna, non ne resta traccia. A volte mi sento come Alice nel paese delle meraviglie. Smarrita. Certo, intervengono molti fattori esterni che non aiutano:
- i consigli e critiche di mamme, suocere, zie, nonne, vicine di casa, donne anziane sconosciute (io le chiamo affettuosamente "le vecchie") che ti fanno sentire ancora più inadeguata come madre;
- i vestiti pre gravidanza che non entrano più o che, se stanno, prendono forme nuove...perchè il corpo è cambiato. Magari ci passeresti anche sopra, poi arriva la commessa di turno che te lo fa notare (vedi post sulla commessa arpia del negozio premaman);
- articoli su articoli di blog e siti on line per le mamme che ti consigliano le "12 mosse infallibili per risvegliare la passione con il tuo partner dopo il parto", quando l'unico desiderio sarebbe quello di riuscire a dormire e di non svegliare nessuno;
- la dedizione e l'amore per la prole, i loro bisogni, sempre più urgenti dei tuoi.
Poi ci sono i fattori interiori. Scopri parti di te, lati del tuo carattere, assolutamente nuovi, nel bene e nel male e tocca imparare a conoscerli e a integrarli con il resto di te.
Il resto di te che è perso, a spasso, da qualche parte. E con sé si è portato via un pezzo di autostima.
Il resto di te che è perso, a spasso, da qualche parte. E con sé si è portato via un pezzo di autostima.
E' uno di quei lavori, la maternità, che ti costringe a metterti in discussione ad ogni passo. Ma se manca la sicurezza di sé (il credere di potercela fare, non la convinzione di sapere tutto), questo compito diventa troppo difficile e perdersi nel folto del bosco è un attimo.
Prendiamoci cura di noi dichiarandoci amore e stima. Virginia Satir, psicologa e terapeuta familiare statunitense, scrisse questa meravigliosa dichiarazione di autostima. Io ce l'ho come poster in camera.
"Io sono io. In tutto il mondo non c’è nessun’altro
esattamente come me. Ci sono persone che hanno alcune parti come me, ma nessuno
equivale esattamente a me. Perciò, tutto ciò che esce da me è autenticamente
mio, perché io solo l’ho scelto.
Mi appartiene tutto di me, il mio corpo, con tutto ciò che
fa; la mia mente, con tutte le sue idee e i suoi pensieri; i miei occhi, con le
immagini di tutto ciò che contemplano; i miei sentimenti, qualsiasi essi siano:
rabbia, gioia, frustrazione, amore, delusione, eccitazione; la mia bocca e
tutte le parole che ne escono: educate, dolci o aspre, corrette o scorrette; la
mia voce, sonora o delicata; e tutte le mie azioni, che esse siano verso gli
altri o verso me stessa.
Mi appartengono le mie fantasie, i miei sogni, le mie
speranze, le mie paure.
Mi appartengono tutti i miei trionfi e successi, tutti i
miei fallimenti ed errori.
Poiché mi appartiene tutto di me, sono in grado di
familiarizzare intimamente con me stesso. Facendo ciò sono in grado di amarmi e
di essermi amica in tutte le mie parti. Posso allora far sì che tutto di me
lavori per il mio migliore interesse.
So che ci sono degli aspetti di me che mi sconcertano e
altri aspetti che non conosco.
Ma finché mi sono mia amica e mi amo, posso coraggiosamente
e con speranza cercare le soluzioni ai rompicapo e i modi per scoprire di più
su me stessa.
Comunque io sembri, qualsiasi cosa dica e faccia e qualsiasi
cosa pensi e senta in un dato momento del tempo, sono io.
Quando rivedo più tardi come sembravo, cosa ho detto e
fatto, come ho pensato e sentito, certe parti possono risultarmi sconvenienti.
Posso scartare ciò che è sconveniente e tenere ciò che si
dimostra adatto e inventare qualcosa di nuovo al posto di ciò che ho scartato.
Sono in grado di vedere, sentire, emozionarmi,pensare, dire e fare.
Ho i mezzi per sopravvivere, per essere vicina agli altri,
per essere produttiva e per dare senso e al mondo esterno, alle persone e alle
cose al di fuori di me.
Io mi appartengo e, perciò, posso progettarmi.
Io sono me e sono giusta.
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