Sono qui, a coccolare la mia cucciola che soffre per i denti. Cure omeopatici e non, poco o nulla fanno per lenire il dolore. Lui, domani, ha una riunione importante. E, poi (e qui, care mie, c'è la fregatura più grande di tutte) "Voglio la mamma!!" Unico, vero rimedio a tutti i mali.
Centro dell'universo per i nostri piccioli, nel bene e nelle lunghe notti di veglia.
E se da un lato, la consapevolezza di essere una creatura magica che tutto può "perchè sei la mamma", ti commuove e ti riempie di energie anche quando le ultime (o, meglio, quelle che credevi tali) se ne sono andate in vacanza per un mese, dall'altra il peso di tale responsabilità, la mancanza di sonno, la stanchezza fisica e mentale, ti prostrano e frustrano.
Una conseguenza della privazione di sonno, è lo stress. Ovvero l'incapacità di saperlo gestire, anche nelle situazioni più insignificanti. Cresce l'irritabilità. Aumenta la pressione senguigna. Siamo più emotive, come se già non bastasse (per approfondimenti cliccate qui). Che, per me, si traduce in dichiarazioni di amore eterno all'impiegato delle poste che mi lascia passare davanti a tutti, e in minacce di morte e distruzione, trenta secondi dopo, verso tutti quelli che mi calpestano per salire sull'autobus. L'immagine che mi accompagna, in queste giornate surreali, è quella di Micheal Douglas in "Un giorno di ordinaria follia": dopo l'ennesimo sopruso il protagonista abbraccia il fucile uccidendo chiunque gli capiti a tiro. Vorrei mettere in pausa un attimo, farmi 8 ore di sonno filate senza pensiero alcuno. A volte, mi basta guardare lei, la mattina appena sveglia, per riprendermi. A volte non basta. E serve molta calma e pazienza. E serve un aiuto. Una tata, una nonna, un'amica, due ore di sonno. Mai smettere di chiedere aiuto.
Come già sottolineato altre volte, la rete di relazioni e di aiuto, sono fondamentali. Sempre. Con e senza figli.
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