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primavera

lunedì 14 dicembre 2015

Mamma h24!

Cerco "Privazione del sonno" su google e il quinto titolo riguarda il rapporto della Cia sulle torture, fisiche e psicologiche, da loro inflitte su terroristi o presunti tali. E io penso che, se affidassero alle mamme i segreti di stato, nulla riveleremmo, perchè ste torure ci fanno un baffo! Quando te lo raccontano e ti consigliano di dormire "perchè poi non dormirai più..." pensi che esagerino, e che tanto la tua devozione per la creatura sarà tale "ma cosa vuoi che sia", che tuo figlio sarà uno di quelli che dorme (e sono queste le aspettative sui figli che non bisognerebbe avere! altro che speriamo che faccia il dottore..) e altre bugie ed illusioni assurde. 
Sono qui, a coccolare la mia cucciola che soffre per i denti. Cure omeopatici e non, poco o nulla fanno per lenire il dolore. Lui, domani, ha una riunione importante. E, poi (e qui, care mie, c'è la fregatura più grande di tutte) "Voglio la mamma!!" Unico, vero rimedio a tutti i mali. 
Centro dell'universo per i nostri piccioli, nel bene e nelle lunghe notti di veglia. 
E se da un lato, la consapevolezza di essere una creatura magica che tutto può "perchè sei la mamma", ti commuove e ti riempie di energie anche quando le ultime (o, meglio, quelle che credevi tali) se ne sono andate in vacanza per un mese, dall'altra il peso di tale responsabilità, la mancanza di sonno, la stanchezza fisica e mentale, ti prostrano e frustrano. 
Una conseguenza della privazione di sonno, è lo stress. Ovvero l'incapacità di saperlo gestire, anche nelle situazioni più insignificanti. Cresce l'irritabilità. Aumenta la pressione senguigna. Siamo più emotive, come se già non bastasse (per approfondimenti cliccate qui). Che, per me, si traduce in dichiarazioni di amore eterno all'impiegato delle poste che mi lascia passare davanti a tutti, e in minacce di morte e distruzione, trenta secondi dopo, verso tutti quelli che mi calpestano per salire sull'autobus. L'immagine  che mi accompagna, in queste giornate surreali, è quella di Micheal Douglas in "Un giorno di ordinaria follia": dopo l'ennesimo sopruso il protagonista abbraccia il fucile uccidendo chiunque gli capiti a tiro.
Vorrei mettere in pausa un attimo, farmi 8 ore di sonno filate senza pensiero alcuno. A volte, mi basta guardare lei, la mattina appena sveglia, per riprendermi. A volte non basta. E serve molta calma e pazienza. E serve un aiuto. Una tata, una nonna, un'amica, due ore di sonno. Mai smettere di chiedere aiuto.
Come già sottolineato altre volte, la rete di relazioni e di aiuto, sono fondamentali. Sempre. Con e senza figli.

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