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primavera

venerdì 27 maggio 2016

Cara mamma, cambia reggiseno!

Sono 15 mesi che allatto mia figlia. Nonostante le ragadi e gli ingorghi del primo mese. Primo mese di tortura direi. Allattemento, ovvero: coppette assorbilatte sempre presenti, altrimenti rischi di svegliarti di notte tutta bagnata pensando "oddio si è rotto un tubo!", "la bimba mi ha fatto la pipì addosso!" o semplicemente "ma che è tutta st'acqua!", per rendersi conto che è l'altra tetta che perde e l'immancabile reggiseno per l'allattamento. Roba seria. La prima volta che Alessandro ne ha visto uno, e purtroppo non era indossato da me, se ne è uscito con "ma usi reggiseni sadomaso?!". Fortunatamente era quello di un'amica....io, nel frattempo, venivo risucchiata dal divano. No, non è per il piacere di nessuno che indossi quel reggiseno, se non quello di andarsene in giro per casa tette al vento, nel tentativo di far asciugare le ragadi o, semplicemente, perchè tanto la bimba ciuccia in continuo e finisci con il dimenticare di avere la scollatura vista mondo, anzi mondo vista scollatura. Eh sì, purtroppo anche al ristorante. Ops.
L'altro giorno chiaccheravamo con un'amica di tinta per capelli e rughe incipienti (diciamo che sono comparse le zampe di gallina a tradimento, va'!), e ci siamo ritrovate a condividere la stessa esperienza: guardando una foto di due/tre anni fa, ci siamo chieste quanto effettivamente fossimo invecchiate. Ho tante foto in casa della vita da fidanzati. Quando mi riguardo in quelle immagini, ho come l'impressione che mi sia passato sopra un tir! Occhiaie, rughe, i segni della stanchezza e di notti insonni. Poi avevo lo sguardo languido, tutta rimbambita per il mio amato bene.
Languido e leggero, di chi ha un carico in meno di responsabilità: quei 12 chili di bimba, insomma.
Ecco che riguarandomi a qualche anno fa l'occhio mi è caduto sulla scollatura. Rughe, capelli bianchi, chili di più ma le tette raso terra..e che cacchio, no!!!
Spinta dalla necessità di rimettere un po' di cose a posto, mi sono infilata in un negozio di intimi. Mica quelli fichi con pizzi e merletti che sbucano da ogni dove. No. Mi serviva roba seria. C'era da tirare su, dare volume, contenere e riposizionare. Avete presente quei negozi dove vendono ancora i piagiami della ragno, con gli stanzini che sono ex sgabuzzini adeguati a salette di prova, con scatole di intimi fino al soffitto, le pantofole Defonseca appese alle pareti, le vetrine che non vengono cambiate dagli anni 80?! Ecco. Quello. E lì, nell'ex sgabuzzino, con la commessa che mi diceva "cara ci siam passate tutte, vedrai che quando smetti, un po' più su ti ritornano!" ho ritrovato un pochino di me stessa e di dignità. Con il petto fasciato in un'armatura, ridendo da sola, ho pensato "ma perchè c'ho messo tanto?!".  Per quanto mi riguarda, la risposta è: pigrizia. Mi sono subito abituata a mettere i bisogni di qualcun'altro prima dei miei. E non ho tempo. E non ho una lira. E c'è da far la spesa. E c'è da andare al parco. Sto mese no, andrò dal parruchiere il prossimo. E così sono passate settimane e mesi, prima di infilarmi in quel camerino. Quindi, care amiche mamme, e non, prima di spaventarvi davvero guardandovi allo specchio, prenotate l'estitetista. Che il tempo speso per una ceretta o un bel vestito, è un bene prezioso e necessario!

Video caricato da Riccardo Cartio

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