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primavera

domenica 14 febbraio 2016

Innamoramenti

Innamorato, aggettivo e s.m. Aggettivo Che nutre amore o che è preso d’amore per una persona: indica sempre un sentimento d’amore intenso, che può essere incipiente, e perciò più vivo e tormentoso (non mangia, non dorme: dev’essere i.), oppure già da tempo radicato e perciò, se corrisposto, più sereno..(fonte treccani.it)
Tra poco Emma spegnerà la sua prima candelina. E ripenso a questa definizione che, tutto sommato, calza a pennello. E' stato sicuramente un amore tormentato intenso e lo è ancora.
Quando ho visto il viso di mia figlia, ancora piena di sangue e di cacca (n.d.r. la sua) e l'hanno messa accanto al mio viso, l'ho riconosciuta: era lei. Nei giorni successivi far combaciare l'idea che mi ero fatta di lei, nei trascorsi nove mesi di gestazione, e la bimba che stringevo tra le braccia, era quasi impossibile. Pensavo che un'ondata di amore intenso e profondo mi avrebbe travolta, facendomi alzare nel cuore della notte tutta cuori e tenerezza. Invece ero attraversata da sentimenti così variabili, mai gli stessi: l'amavo eppure era un tormento, era gioia e dolore tutte le volte che si attaccava ai capezzoli doloranti, era tenerezza e rabbia perchè non avevo più tempo per i miei bisogni. Mi sono persa molte volte, combattuta e dovendo gestire delle emozioni e dei sentimenti che pensavo estranei alla maternità. A quasi un anno sento che tutto sta cambiando. Ho ricominciato a lavorare per i progetti che seguo, ritrovando la mia dimensione come individuo a sè. Le poche ore che le sto lontana mi manca. Il mio cuore si sta rasserenando, e il mio sentimento per lei è cresciuto, è più maturo. La conosco, la riconosco. E dire che ho una figlia e che sono una mamma non è più tanto strano, cioè non sto parlando di qualcun altro, sto parlando proprio di me.
Un anno e mezzo fa mi chiedevo quando nasce una mamma (clicca qui per approfondire). Oggi la mia risposta è: molte volte. Una parte è nata quando ho scoperto di essere incinta, un'altra parte sul tavolo operatorio in ospedale, quando mi hanno avvicinato quel faccino piangente al viso, una parte oggi che la guardo e so che è mia figlia e io la sua mamma. Immagino che nel futuro altre parti di mamma nasceranno, come altre parti di figlia. Come tutto cambia e non siamo mai uguali a noi stessi.
Allora aspetto curiosa e innamorata. Buona festa degli innamorati a tutti coloro che amano, di tormenti e di serenità.

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